giovedì 26 giugno 2008

Parigi 02

… riprendo il discorso.

Sabato
Dopo una bella dormita il sabato mattina ci siamo svegliati presto e siamo subito usciti per fare colazione. Una fresca brezza di maggio ci accompagnava e un timido sole faceva il resto per mantenere la temperatura sui 18-20 gradi: ideale!
La giornata la visita all’Arco di Trionfo, quindi abbiamo deciso di andarci con la metropolitana e poi di tornare a piedi percorrendo gli Champs-Elisées fino a Place De La Concorde.


Arche De Trionfe
Voluto da Napoleone affinché le sue truppe vittoriose potessero entrare a Parigi attraversando questo grande arco in loro onore, è decorato con i nomi delle varie battaglie di Francia, generali e personalità di spicco. Su ogni colonna sono riportate appunto le varie "campagne", tra cui quelle italiane, come Montebello, Caldiero, Castelfranco, Ragusa… Una fiamma sempre accesa è posta sulla tomba del milite ignoto in memoria a tutti i caduti durante la guerra del 1914-18.
Dodici sono le strade che giungono all’arco, e il traffico non è poi così caotico in questa rotatoria gigante, anzi alcuni temerari viaggino proprio forte.
Sempre restando sotto all’arco la vista è molto suggestiva (se volete si può anche salire): da una parte si vede La Defense, mentre dalla parte opposta il grande viale dove ogni anno termina il Tour De France.

Champs-Elisées
Allontanandosi dall’arco si percorre forse la via più famosa di Parigi: gli Champs-Elisées. Una discreta quantità di vetrine, negozi, e come al solito un numero indefinito di bar e locali, permettono di distrarsi da quello che è il solito interesse storico che di norma si volge verso la città che si visita… un po’ come passeggiare nella città che ormai conosci come le tue tasche, senza guardare i vari monumenti che la arredano! Il Disney store infatti è stata la nostra meta per comprare un pensierino per Alice!

Place De La Concorde
Un po’ alla volta si passa vicino Al Grand Palais e al Petit Palais fino ad arrivare in Place De La Concorde, dove al centro svetta l’obelisco che gli egiziani hanno regalato alla Francia. Un cartello illustra le varie fasi di come è avvenuto il trasporto dell’obelisco. Nella foto qui a destra ci stiamo già allontanando: sullo sfondo la Tour Eiffel.

Operà - Galeries Lafayette
Un piccolo tragitto in metrò ci porta fino all’Operà, per poi dedicarsi allo shopping sfrenato presso i grandi magazzini Galeries Lafayette in Blv. Haussmann 40. Avevo una gran voglia di comprarmi qualcosa, ma poi abbiamo guardato senza comprare nulla!!!
Mah che strani che siamo, ci troviamo in un grande magazzino con migliaia di articoli ma non ci va bene nulla, e poi ci capita di trovarsi in un negozietto infimo ad acquistare tre magliette contemporaneamente!
Spettacolare la parte centrale dove sono visibili i vari piani del "negozio"… a Natale deve essere una favola, peccato che non ho fatto neanche una foto.

Montmartre
La fame si fa sentire, e le gambe iniziano ad essere un po’ pesanti: è ora di sedersi ad un tavolo.
Arrivati a Montmartre troviamo un piccolo locale e ci sediamo all’aperto (ma dai?). Cerchiamo di chiedere, con un francese un po’ stentato, alcune informazioni sulle portate indicate nel menù, ma la cameriera senza dir nulla prende e se ne va a servire delle altre persone! Vabbè, Chiara parla e per alcuni attimi resta in silenzio per trovare le parole che non sovvengono, ma questo comportamento mi è sembrato alquanto scortese. Decidiamo comunque di rimanere seduti, il tempo stava cambiando, la fame ci attanagliava e i piatti dei "vicini" sembravano alquanto invitanti.

Terminato il pranzo passeggiamo tra le piccole e pendenti stradine del quartiere, fino ad arrivare al Sacro Cuore. Un’acquazzone improvviso si abbatte sulle centinaia di turisti presenti. Tutti corrono verso la chiesa, ma per noi è troppo tardi: un piccolo ombrellino pieghevole ci protegge, accovacciati per terra come pulcini! Dopo tre minuti termina tutto… siamo un po’ bagnati, ma comunque il buon umore non ci abbandona e ci mettiamo a ridere per quello che è successo.
Visitata la basilica, nella quale ho riconosciuto la statua di Sant’Antonio da Padova, usciamo e facciamo una passeggiata, compriamo qualche souvenir, ammiriamo i tanti artisti di strada, dipinti e oggetti presenti.

Ci sediamo in una brasserie e decidiamo di prendere due cose diverse: io una crepes, Chiara una deliziosa crème brullé. Mangiamo, nel mentre guardiamo la gente passeggiare, il tempo scorre in questa atmosfera di puro relax, senza pensieri, senza fretta: un po’ come fanno gli anziani quando si siedono con le loro poltroncine davanti a casa per interi pomeriggi.

Alla fine del giro siamo di nuovo di fronte alla basilica, scendiamo per la scalinata antistante e ci fermiamo alcuni minuti. Qui i turisti sono tantissimi, il panorama sulla città è proprio bello. Ci prendiamo il tempo per fare qualche foto e guardare la nostra guida.

Centro Pompidur – La fontana dei bambini
Per arrivare direttamente o quasi vicino al centro Pompidur, decidiamo di prendere la metropolitana dalla stazione di Chateau Rouge. Allontanandosi quindi da Montmartre ci inoltriamo in questo strano quartiere, che poi mi accorgo essere molto probabilmente il quartiere nero della città. Saliamo in metropolitana e siamo gli unici bianchi presenti, fino a quando un paio di fermate più avanti i numeri si pareggiano.
Scendiamo, il tempo è molto labile e arrivati al centro cerchiamo un riparo… sta iniziando a piovere. Ok, ora piove a dirotto, ci ripariamo in un negozio di arte e cornici proprio vicino alla fontana di Tinguely in Place Stravinsky poi, quando smette ci dirigiamo verso l’albergo.

La serata
Parigi: come non andare a passeggiare di sera? Sarebbe come andare a Roma senza visitare San Pietro!
I nostri orari ormai sono tutti un po’ sfalsati, e per adesso non abbiamo fame. Arriviamo alla Tour Eiffel alle 21.58, giusto in tempo per ammirarla con le migliaia di luci che lampeggiano ad ogni ora: che spettacolo, siamo proprio vicinissimi nel momento in cui le luci iniziano a lampeggiare!
Alle 22.30 andiamo a mangiare, e pure qui purtroppo non riceviamo un buon trattamento: a questo punto penserete che siamo una coppia esigente, ma vi assicuro che non siamo così e che l’arroganza e la maleducazione del cameriere non avevano rivali (probabilmente solo verso noi italiani, da sempre eterni rivali). Ne usciamo comunque contenti, il cibo era buono, ma abbiamo capito che è solo il servizio che pecca un pochino!!!
Rientro in albergo con la linea RER, l’ultimo treno disponibile: che culo!
A presto per il prossimo post. Ciao.

martedì 10 giugno 2008

Parigi 01

Circa un anno fa Chiara mi aveva proposto di andare a Parigi un WE, ma poi tutto si era fermato. Quest’anno invece ci siamo organizzati per bene. Abbiamo sistemato i bambini un po’ a scuola, un po’ con i nonni, un po’ con la zia e la baby-sitter e l’80% dei pensieri è svanito.

Prenotato l’aereo con volo Ryanair per il giovedì sera, partenza da Treviso, e arrivo alle 23.20 circa a Parigi-Beauvais. Poi un servizio di autobus ci ha portato direttamente a Parigi.

Non so voi, ma quando sono in viaggio una strana sensazione mi pervade, come un alone che nasconde e rende la visuale un po’ sfumata e finché non vedo con i miei occhi un segno tangibile, reale, concreto, quasi non credo di essere in vacanza. Così anche questa volta… ero in autobus, un po’ il buio, un po’ perché sentivo ancora parlare italiano, non credevo di essere sulla A16 diretto a Parigi, ma ad un certo punto ho visto la Tour Eiffel: è stato come se qualcuno avesse spostato una tenda dalla finestra e quello strano chiarore che sembrava un lampione, era invece la luna!
Arrivati in hotel verso le 01.15, eravamo troppo "carichi" per metterci subito a letto, e così siamo usciti per una breve passeggiata fino a Notre Dome.

Il nostro hotel, il Ducs D’Anjou, si trovava nel 1° arrondisement, in Rue Sainte Opportune nr 1, a circa 200 mt dalla Senna e a solo 30 mt dalla stazione di Chatelet della metropolitana. Qui potete vederlo http://www.hotelducsdanjou.com, e questa è la mail
info@hotelducsdanjou.fr . Ottimo il rapporto qualità/prezzo per la stanza standard. Non è ovviamente grandissima, ma se si considera che ci si deve dormire per qualche notte, è accettabile. Frigo, bagno con la vasca + doccia, armadio, un bel letto morbido, TV lcd (mai usata!), wi-fi, chiave elettronica per entrare e opportunamente isolata acusticamente, posso dire che ne sono rimasto pienamente soddisfatto. Attenti che i prezzi esposti nel sito non corrispondono a quello che ho realmente pagato, perché si può usufruire di particolari offerte come "3 giorni" o sconti; contattateli via e-mail, e vi risponderanno nell’arco di una giornata.

Per non perdere tempo a leggere la guida e ad orientarsi con mappe, biglietti e informazioni, ho pianificato per tempo tutto il viaggio, cercando di ridurre il più possibile gli spostamenti. Il venerdì prevedeva: Notre Dome, una gita in bateaux-mouche, il Trocadero, l’ingresso al museo della marina militare, la Tour Eiffel, il Louvre.

Venerdì
Dopo poco più di cinque ore di sonno, alle nove eravamo già a spasso per questa bellissima città. L’aria fresca di maggio e un bel sole illuminava tutto: come non fermarsi in uno dei tanti bistrot presenti per una colazione all’aperto? Quasi un must qui a Parigi: sedersi, bere qualcosa, chiacchierare e guardare la gente che passa.

Da Pont au Change abbiamo passato la Senna, e siamo entrati nel Ile de la Cité, il cuore di Parigi. Una piccola isola che assieme a quella di Ile Saint Luis, divide il fiume in due! Qui potete visitare il vicino mercato dei fiori, forse l’unico rimasto a Parigi, con il suo fascino, le bancarelle, e tanti tanti profumi che ti avvolgono: in fondo questa è la città degli innamorati, o no?
Il mercato c’è ogni giorno, ma alla domenica si trasforma, e al posto dei fiori si espongono gli uccelli.

Notre Dome
Di giorno Notre Dome è tutta un’altra cosa. Fermati e guardala bene, e ti renderai conto di quanto le sue pareti e le sue torri sono lavorate: spettacolare esempio di arte gotica! Se avete tempo e non c’è troppo coda, potete anche salire sulle torri, ammirare il panorama e i simpatici doccioni che l’hanno resa famosa grazie al cartone animato "Il gobbo di Notre Dome". D’obbligo anche una visita ai giardini di Giovanni XXIII, proprio dietro alla cattedrale.

Il bateaux-mouche
Le compagnie che effettuano il trasporto dei passeggeri sulla Senna sono in totale otto. Alcune più prestigiose, che vi permettono di cenare a bordo (con obbligo di giacca e cravatta) altre più informali, per un semplice giro, ma comunque affascinante e rilassante, che vi porterà da Pont d’Austerlitz fino a Pont d’Iéna (Trocadero – Torre Eiffel). Per noi appunto il secondo, ma solo andata, fino al Trocadero, però se volete risalire il biglietto è valido tutto il giorno. Per altre info potete visitare il sito
www.batobus.com oppure per imbarcazioni vecchio stile www.vedettesdupontneuf.com .

Palais de Chaillot
Prima di essere "avvolti" dalle grandi ali del Palais de Chaillot, potete fare una breve sosta nei giardini del Trocadero, sono deliziosi. Sulla destra c’è un simpatico acquario, visitabile a pagamento (ottima attrazione se avete dei bambini), in alternativa sulla sinistra una simpatica "giostra cavalli" (di sicuro più economica) oppure un parco giochi (qui non spendete proprio nulla!).

Se salite le scale, oltre le fontate puntate verso la torre Eiffel, potete ammirare un suggestivo panorama, che permette di fotografare nella sua totale grandezza tutta la torre.

Il museo della navigazione
Il museo si trova presso il Palais de Chaillot, al nr 17 della place du Trocadéro.
Al contrario di tutti gli altri musei, entrare qui è stato relativamente facile e veloce: non c’era coda e non era affollato, per contro il costo del biglietto è superiore a quello del Louvre!
In questo museo potete vedere numerose ricostruzioni in scala di battelli e velieri, che riportano la storia della marina militare francese. Di sicuro la cosa più importante esposta è la lancia di Napoleone, un’area dedicata all’esplorazione sottomarina e sulle navi da pesca. Poi, tramite una vetrata, potete vedere il laboratorio di restaurazione dei modellini. Altre info sui musei della marina francese le potete trovare qui
ww.musee-marine.fr .

Tour Eiffel
Usciti dal museo mi accorgo di uno strano movimento: guardie in borghese, gendarmi, fotografi dappertutto, un personaggio molto conosciuto mi è passato a 2 mt di distanza ed ho fatto una foto! Lo riconoscete al centro del gruppo? Certo, qui in Italia non è uno "stinco di santo" però rimane un grande calciatore, seppur io non segua assolutamente il calcio!


In un attimo si fa presto ad attraversare la Senna e ad essere sotto al simbolo di Parigi: la Tour Eiffel. Non vi spaventate se ad ogni colonna ci sono migliaia di persone che fanno la fila: è normalissimo verso le undici di mattina!
Se avete la "gamba buona" meglio salire fino al 2° livello a piedi (solo circa 700 gradini!), acquistando ovviamente il biglietto anche per il terzo livello.
Al primo livello (57 mt) già si gode di un ottimo panorama. Se poi siete cresciuti smontando la biciletta, elaborando il motorino, la moto e avete una particolare dedizione per la meccanica e l’ingegneria, qui potete vedere il meccanismo di funzionamento dei vecchi ascensori, ma soprattutto la struttura metallica e le migliaia di travi e chiodi che la formano: che idea "quel Eiffel", e pensare che l’hanno costruita per l’Expo del 1889 e poi dovevano smontarla… roba da matti solo a pensarci!

Il secondo livello è a 115 mt, c’è un ufficio postale, il classico negozio di souvenirs e anche un prestigioso ristorante: non ci siamo stati, ma credo che di sera l’atmosfera che si respira sia a dir poco meravigliosa.
Al terzo livello si sale solo in ascensore. Un attesa di un ora, poi eravamo in cima, a 276 mt sopra Parigi. Non so voi, ma secondo me i posti in cui ti trovi "al centro del mondo" sono veramente pochi, e questo è uno di quelli!

Alcuni minuti di riposo appoggiato al parapetto, ammirando il panorama, come un vecchio che fuma la sua pipa seduto sulla sedia a dondolo, poi scendiamo.
E’ ora di pranzo, prendiamo qualcosa al volo, dei panini, due fette di dolce colossali e ci stendiamo nei giardini Camps de Mars ad ammirare ancora la torre.

Dome - Louvre
Il tempo cambia un pochino e qualche goccia di pioggia ci costringe a muoverci. Ci dirigiamo verso il Dome, luogo in cui è sepolto Napoleone. Qui non facciamo una visita, ma passiamo solo vicino per poi dirigerci verso il museo più conosciuto al mondo.
Il biglietto costa 9 euro, ma se usate le biglietterie automatiche l’ingresso costa 6. Prendete una piantina del museo, perché perdersi è proprio facile, tra piani, mezzanini e corridoi di tutte le salse poi non ti ritrovi più.

Pretendere di visitarlo interamente in 4-5 ore è impossibile, ma se siete particolarmente interessati ad alcune aree direi che il tempo è sufficiente.
Noi abbiamo visitato l’area dei pittori e scultori italiani (ala Denon), trai i quali il Canova e ovviamente abbiamo visto la Monnalisa di Leonardo.
Poi ci siamo diretti verso gli appartamenti di Enrico IV (se non mi sbaglio!)… stanze grandissime, lampadari giganti, tappeti, candelabri, tutto in forme esagerate, o per meglio dire adeguate agli ambienti così grandi di un tempo: è incredibile come adesso si possa vivere in 100 mq, chissà cosa potrebbe pensare un nobile di 300 anni se visitasse le nostre case.

Cena poco distante, in Rue de Rivoli 210 al Welcome Cafè: l’unico ristorante in cui non siamo stati trattati con sufficienza o snobbati. Ottima la cena e la disponibilità del cameriere.

A presto per il prossimo post: Parigi 02.

martedì 3 giugno 2008

Orto

Ecco il mio orticello... poca cosa lo sò, ma è meglio partire con poco e riuscire a mantenerlo in ordine piuttosto di vedere crescere le erbacce e non raccogliere niente.



Quest'anno solo 8 mq, con pomodori, zucchine, peperoni e melanzane... e stanno già arrivando le prime soddisfazioni!!!