lunedì 11 febbraio 2008

Bermuda

I PREPARATIVI
Correva l’anno 1997, quando decidemmo di andare in ferie a Bermuda (e non chiamatele Bermude perché è sbagliato)!

Tanti conoscono questo arcipelago per quel famoso triangolo, ma se ci andate, vi dimenticate di tutto!


[A dx una foto con sullo sfondo il forte di S. Caterina a Bermuda].

Grazie ad alcuni amici di Londra, le ferie del 97 resteranno per sempre (fino ad ora) le migliori che ho fatto.

A febbraio iniziai la corrispondenza (via e-mail per fortuna) e le prime telefonate per organizzare il viaggio, che mi permise di trascorrere una settimana a Londra e due settimane su questa fantastica isola.


[Eccoci arrivati al forte].

Ricordo che contavo i giorni, partii da oltre 90 e ogni giorno ne cancellavo uno. L’ultima settimana di lavoro smisi di cancellare… ormai era già in ferie, in ufficio invece di camminare fluttuavo a 10 cm da terra e per paura di farmi male facevo le scale a velocità ridotta. Chiara come me non stava nella pelle.

Finalmente arriva Luglio!

LONDRA
Partiti da Verona arrivammo a Getwick in mattinata e con un passaggio di Gustavo (inglese ma con origini italiane) arrivammo a casa sua, precisamente a Twickenham, a pochi passi da Winbledon. Che emozione. Un’accoglienza unica, poche parole ma sempre gentili. Poi conobbi sua moglie Eunice e vedemmo la nostra camera, i nostri letti, il bagno (senza bidet ovviamente) in puro stile inglese.

"Queste sono le chiavi di casa, mi raccomando non fate troppo tardi la sera" mi disse Gustavo in inglese (rimasi a bocca aperta, chi se lo aspettava). Non l’ho mai ringraziato abbastanza.

Il giorno stesso facemmo una bellissima passeggiata lungo il Tamigi e i giorni seguenti i turisti in centro a Londra. Tutto organizzato da me: itinerari, percorsi, visite. Piccadilly Circus, Notting Hill, San Paul, Portobello Road e tantissimi altri sono stati i luoghi visitati… dimenticavo anche Harrods!!! "Cinque giorni con il tempo più bello degli ultimi anni", mi disse Eunice, solo poche gocce di pioggia un pomeriggio.

Che mangiate e che colazioni ci hanno preparato Eunice e Gustavo!

Il sabato successivo partimmo per Bermuda. Sei ore di volo, in compagnia di altri due ragazzini (forse 9-10 anni) nella nostra fila di sedili: assieme a loro eravamo i più giovani di tutto l’aereo. Non è mancata la visita in cabina di pilotaggio!

BERMUDA
Quest’isola è circondata da un bellissima barriera corallina. E’ di forma stretta e lunga e il suo aspetto assomiglia molto alla coda di uno scorpione. Leggermente collinare, tanto che in alcuni punti sembra di visitare i nostri colli Berici, grazie a sali-scendi, curve e anche tornanti!

L’aeroporto è a Est, a metà c’è la capitale Hamilton, il porto e le maggiori attrazioni. A ovest il territorio prosegue con i suoi fari e le sue bellissime spiagge.

A causa del traffico e delle strade molto strette a Bermuda ogni famiglia può avere al massimo un’auto, tutti gli altri in scooter, turisti compresi. Grazie a questo mezzo preso a noleggio io e Chiara abbiamo visitato tutta l’isola, da est a ovest, attraversando anche famosissimi campi di golf protetti da delle provvidenziali reti (vedi foto a dx con il Gibbs Hill Light House sullo sfondo).

Ecco il traffico che preferisco. :o)

Dovete sapere che nonostante l’isola sia piuttosto piccola, sono presenti numerosi golf club, alcuni di prestigio assoluto, così esclusivi che alcuni presidenti degli Stati Uniti li frequentavano senza il bisogno di guardie o sorveglianza!

IL LOOK
Il caldo e l’afa impongono un vestiario leggero, ma non dimentichiamoci che siamo in una colonia inglese, quindi "l’etichetta" è d’obbligo.

I pantaloncini corti che noi chiamiamo bermuda prendono il nome proprio da questa isola, perché qui tutti (vedi il vigile in foto), dal direttore di banca al semplice operaio, li indossano! Sembra un look un po’ pacchiano (giacca, cravatta e pantaloncini corti con scarpe eleganti), ma vi assicuro che è un must e se qui in Italia passereste per coatti a Bermuda siete vestiti benissimo.

A destra un panorama visto dal faro.

Generalmente di giorno si indossano con camicia (o T-shirt per i turisti) e calzini corti, alla sera l’abito elegante prevede ovviamente giacca e cravatta (che anch’io avevo in valigia) con pantaloncini corti e calzino lungo blu o nero. Anche le forze dell’ordine sono vestite allo stesso modo.

Ricordatevi che in spiaggia il topless è vietato.

HAMITOL, LE CASE E LA GENTE
Hamilton è la capitale di quest’isola (qui a fianco la villa del governatore). Quando si pensa ad una capitale si immagina una città grande, caotica, la gente che corre, il traffico. Per alcuni aspetti forse è così, ma è meglio precisare: Hamilton non è poi così grande e in un’ora a piedi si gira tranquillamente. Il traffico c’è, ma per il resto, essendo inglesi, sarete già a conoscenza della loro famosa "flemma", le case invece sono rigorosamente ad uno o due piani, coloratissime e con il tetto bianco periodicamente pulito, dato che l’acqua piovana viene raccolta in serbatoi sotterranei e poi usata per tutte le necessità quotidiane!

Ecco una foto di Elbow beach.

Cordialissimi e sempre disponibili sono le persone del luogo. Un’evento che ricordo in particolare mi riporta a quei momenti in cui andavamo a fare la spesa: alla cassa un ragazzo molto educato ci imbustava il cibo, dividendo scrupolosamente in borse diverse il cibo, i detersivi, le bottiglie e i surgelati. La mancia non era obbligatoria, ma lo facevano con tale modo che anche se non gli davi niente un sorriso e un grazie lo ricevevi sempre. Per questi ragazzi era un modo come un altro per guadagnare qualche dollaro durante le vacanze scolastiche estive.

LE ATTIVITA’ DISPONIBILI
Moltissime le attività a disposizione: dal golf vero e proprio, ai minigolf (dimenticativi i nostri minigolf, nulla a confronto), al bowling, le escursioni in barca (di norma si va a vedere un relitto a pochi metri dal fondo), snorkeling, escursioni ai numerosi forti presenti sull’isola, la capitale, il delfinario, il giardino botanico ecc. ecc.
La parte ovest dell’isola ospita anche un bellissimo e caratteristico centro commerciale con una ventina di negozi, realizzato in quello che era la sede portuale militare (Royal Navy Dockyard).

Poi c’è un caratteristico ponte levatoio (foto a dx), i fari, il porto con yacht lussuosissimi, e ovviamente le spiagge.

GIBBS HILL LIGHT HOUSE
In una delle nostre uscite serali decidemmo di andare a visitare il Gibb Hill Light House, un faro che si trova circa a metà isola rivolto verso l’Atlantico. Strada costiera e poi un po’ di salita per arrivare. Imponente, alto e di un bianco candido, ecco il suo aspetto, oltre a una accogliente area sottostante, con panchine, mappe e istruzioni storiche.

Ricordo che in questa serata delle persone ci chiesero: "Are you in honey moon?" -"Siete in viaggio di nozze?"- Io e Chiara un po’ sbalorditi ci guardammo, "No, no, we are in holiday" -Siamo in vacanza-! Però assomigliava tanto ad un viaggio di nozze e a dire il vero è stato anche meglio!

LA VACANZA
Appena arrivati e messo il naso fuori dal portellone dell’aereo un’ondata di caldo e umidità ci ha travolto, un tuffo in piscina sarebbe stato uguale! Un taxi e via a casa di Tonya, in Pagert Lane, il nostro contatto.

Tonya (a dx in foto) era in affitto, abitava al piano terra di una graziosa casetta color arancione. Lavorava a Bermuda da un po’ e il suo ragazzo abitava a circa 4-5 km. Grazie a questo particolare sono stati parecchi i giorni che abbiamo usufruito della casa completamente da soli: spesa, lavatrice, piatti e pulizie erano alcune delle faccende quotidiane, ma era un piacere.

Ogni giorno in una spiaggia diversa, ma la più bella in assoluto resterà sempre Elbow Beach (foto a dx): sabbia bianca soffice come la farina e spazio, tanto spazio a nostra disposizione. Ombrelloni assenti e su 300-400 mt di spiaggia eravamo al massimo in 20-30 persone! Turisti quasi assenti, la gente presente era quella del luogo che al pomeriggio, terminato il lavoro si riposava in spiaggia.

In due settimane di vacanza trovammo una ragazza (che lavorava in un hotel) e una famiglia italiana.

ALTRE INFORMAZIONI
Di certo questo semplice articolo non vi ha detto tutto e non avrà di certo soddisfatto tutte le vostre curiosità.
Le mappe riportate sono state prese dal sito
www.bermuda.com. Nello stesso sito trovate sicuramente una miriade di informazioni, ma se volete altre info particolari potete contattarmi lasciando un commento.

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