venerdì 30 novembre 2007

Winter Bug 2007 – Sulmona (AQ) 10-11 Novembre

Questo raduno invernale è cresciuto ogni anno come fama e numero di partecipanti. Visti i numerosi eventi dell’anno, ho deciso di partecipare almeno ad un raduno importante "fuori porta". Così, oltre al meeting di fine agosto a S. Giustina in Colle (PD), mi sono concesso assieme a Dario un weekend Volkswagen per partecipare al Winter Bug!

Partiti da Battaglia Terme (PD) alle 8.30 faccio il navigatore, Dario è alla guida del suo 1303; seguono su bus trasformato Westfalia Turi e Bea.




La prima sosta all’area di servizio poco dopo Imola: qui incontriamo altri amici Vw con i quali arriveremo fino a Sulmona. Proseguiamo il nostro viaggio lungo il litorale adriatico, un sole splendido ci accompagna, ma il freddo si fa sentire quando faccio qualche foto con il braccio fuori. Qui il fantastico ovale di Cartacio.

La carovana prosegue il suo viaggio… non proprio lento è, saranno pure vecchie le nostre auto, ma a 100 all’ora ci arrivano. Maciniamo parecchi chilometri, nel mentre si aggiunge al gruppo anche Laura-Luna, con il suo cabriolet rosso. Il tramonto si avvicina, qui siamo fermi per un’altra sosta rifornimento. In primo piano la 1303 di Dario.

Arrivati a Pescara prendiamo lo svincolo verso Roma: abbandoniamo la costa e ci buttiamo in una valle meravigliosa che ci porterà fino a Sulmona. Il vento forte qui è all’ordine del giorno, tanto che vediamo due impianti eolici poco lontani dall’autostrada!

Dal mare siamo passati alla montagna, di fronte a noi appare un po’ alla volta quello che è il Parco Nazionale della Maiella! Il buio si avvicina, ma faccio ancora in tempo a fare qualche foto. La Vw giallo oro di Garza e sullo sfondo il parco nazionale!

Ormai siamo quasi arrivati. Dopo tutte queste ore di viaggio le chiacchiere si sono un po’ sopite, si prosegue ascoltando il favoloso boxer che gira come un orologio! Io e Dario abbiamo parlato un po’ di tutto: dei vecchi raduni, di motori, del panorama… e ovviamente anche di donne! Come bambini piccoli abbiamo parlato anche con gli altri della carovana, grazie a delle radio che ha portato Mirko!

Finalmente verso le 18 arriviamo. CHE FESTA… in un baleno mi rianimo, le gambe inchiodate dopo dieci ore di viaggio si riprendono subito e via ad incontrare amici che conosci solo via computer, con i quali scambi decine di e-mail, finalmente riesci a vederli e dargli un volto! Dopo l’iscrizione e una breve passeggiata, intirizziti dal freddo riusciamo ancora a fare qualche foto: da sinistra: io, Luca5387, Elisa con Alex, Turi, Angelo (Maggio) e Bea.

Oltre 60 le vetture iscritte il sabato, un record!

La serata prosegue, un breve giro turistico in auto e la cena: ottimo il Centerbe offerto dagli amici locali, che ci ha scaldati per bene senza "insacchettarci"! Il Tom-Tom di Dario fa il resto e ci porta fino all’albergo!

La mattina seguente alle dieci siamo già in piazza. Colazione nel più classico stile italiano che in tutto il mondo ci invidiano e copiano: cappuccino e brioches!
Un po’ di compere e un breve giretto in centro a Sulmona, comprando i confetti: il prodotto tipico!

Vorrei inserire dieci-venti-trenta foto, ma ne metto solo una, in omaggio ai fantastici pulmini presenti!

Con enorme ritardo (ma questo si sa, succede quasi sempre!) si parte per il giro turistico. A dire il vero pensavo a qualcosa di breve alla scoperta di altri paeselli limitrofi. Piano piano invece abbiamo iniziato a salire… salire, salire, tanto che alla fine è comparsa pure la neve .

Paesaggi fantastici, fino ad arrivare a Roccaraso: quota 1500 mt slm!


Pranzo, chiacchiere a go-go, premiazioni per un totale di 121 iscrizioni! Tutto bellissimo, la compagnia, il giro in macchina [grande Dario :o) ] gli amici e il cibo!


Purtroppo "in men che non si dica" è arrivato il momento dei saluti.

Per il rientro a casa salgo sul pulmino di Turi e Bea (Dario si ferma un’altra notte). Il primo tratto lo percorriamo con alcuni amici, gli altri 500 e rotti km in solitaria, sempre accompagnati dal boxer!

Alle 01.33 del 12 Novembre sono a casa, controllo i pupi -tutto regolare sono coperti- sfinito, ma contento come non mai mi metto a dormire!

lunedì 19 novembre 2007

Enduro per famiglie - Enego 04/11/2007

QUATTRO GIORNI DI FERIE
Grazie al ponte di Ognissanti quest’anno mi sono fatto quattro giorni consecutivi di ferie, quale migliore occasione per fare un po’ di off.

Un SMS per offrire la mia disponibilità ad Hank e lui mi chiama dicendomi: "Avevamo pensato di fare qualcosa di diverso. Io esco con il 750 e porto mio figlio, poi esce Juha e porta anche lui suo figlio di 10 anni. Potremmo partire verso le 8.00 e andare verso il Broccon." "OK, mi va benissimo".

ENDURO PER FAMIGLIE
Come da informazioni ricevute so che ci saranno parecchi km di asfalto e sicuramente i percorsi sterrati saranno facili, dato che si viaggia con "zavorra", così mi ritrovo indeciso se tenere le gomme hard oppure sostituirle con le Avon più stradali. La genialata invece non è stato cambiare le gomme, ma tenere le stesse per portare anch’io una zavorra ed avere il massimo sotto l’aspetto dell’aderenza: mia figlia ha solo 6 anni e non mi sembre il caso… così chiedo a Ginevra se vuole venire! Incredulo mi risponde di SI: evento UNICO, mia moglie con me su strade bianche, non ci potevo credere! –Portarla sarà sicuramente impegantivo, ma almeno si rende conto dei posti che vedo e di cosa sia l’off road che a volte provo a descriverle sommariamente grazie a qualche foto-.

PARTENZA
Il sabato sera preparo tutto: giubbotti, caschi, stivali, guanti invernali, calze, fazzoletti, zaino, alcuni ricambi e quant’altro per proteggersi dal freddo data la meta proposta!

Partenza alle 8.00, ritrovo ai piedi del Costo alle 8.20, strada conosciutissima dai motociclisti che permette di raggiungere l’altopiano di Asiago. Nei primi 20 km mi accorgo si aver azzeccato in pieno l’abbigliamento e fortunatamente non soffro neanche un po’ di freddo! –La giornata inizia bene-.

AL ritrovo non c’è nessuno, arriviamo per primi io e Ginevra. – Caspita saranno mica già partiti! No no, Hank mi avrebbe avvisato!- Mi avvicino alla strada, in lontananza vedo dei fari e subito sento quel rumore inconfondibile che solo le ruote tassellate fanno girando sull’asfalto!

IL GRUPPO
Su Yamaha TTR 600 Juha con suo figlio di 10 anni Tommy.
Su Cagiva Elefant 750 Hank e Matteo, 12 anni.
Poi Giorgio da solo su Suzuki DR 650 che moto! Raffreddata ad olio, avviamento a pedale, mi ricorda la Djebel che guidavo anni fa e con la quale ho imparato ad accendere un 600 senza avviamento elettrico.
In ultima io e Ginevra, su XR 600.

LA PRIMA STERRATA
Risalito il Costo, entriamo subito su una strada sterrata parallela, percorrendo quelli che sono per Ginevra i primi metri di off road! La stradina è parecchio accidentata e non me la ricordavo così, pensavo ad un "battesimo" un po’ più facile, ma non si può avere tutto. Procedo e mi sento gridare: "Ehi ma la moto non mi sembra molto stabile!" impegnato come sono cercando di tenere il passo le rispondo sempre gridando "Stabilissima!".

Capisco quindi che per lei seduta dietro e senza un reale appiglio sarà dura, le chiedo quindi se vuole tornare indietro, ma mi dice di proseguire. Per agevolarla cercherò per tutto il giro di restare in fondo al gruppo, con una andatura moderata evitando il più possibile buche, derapate, inutili colpi e frenando sempre con il solo posteriore, per non farla pendere in avanti!

Dopo i primi chilometri ci ritroviamo al bar Alpino, poi puntiamo verso Cesuna su una sterrata in leggera discesa e ci fermiamo per una sosta! La temperatura è buona e sembra che nessuna soffra il freddo più del necessario, i ragazzini sono dei colossi e la mia Ginevra è un mito!

Da sx Ginevra, Hank al telefono, Matteo seduto dietro, Giorgio e Juha a dx! Un po’ nascosto il piccolo Tommy.

ASIAGO - GALLIO
Arriviamo ad Asiago, un po’ di asfalto e dirigiamo verso Gallio per un’altra sterrata. La presenza dei cacciatori è normale oltre ad alcuni podisti e uno strano skater, che indossava dei pattini in linea con sole 2 rotelle ma di grandi dimensioni… direi circa 100mm di diametro da usarsi sulla terra! Lì avevo visti qualche anno fa in vendita nei negozi specializzati, ma non credo abbiano riscosso grande successo.

Un timido sole ci accompagna e ci fermiano per una breve sosta. Paesaggio fantastico.
Io e Ginevra, con i miei guanti rigorosamente appoggiati vicino alla marmitta!

Panorama.
GALLIO
A pochi passi da Gallio percorriamo un piccolo sentiero (il più difficile di tutto il giro direi) largo poco più di un metro e delimitato da un filo spinato. Difficile non tanto per il filo, ma per le tracce presenti che ti obbligavano a restare dentro il binario: facile se in sella ci sei solo tu, ma se ti porti dietro altri … hem!!! 40 e passa kg di zavorra sono tutta un’altra cosa.

Panorama di Gallio (per chi lo riconosce si vede pure il trampolino di sci!)
LA PIANA DI MARCESINA
A questo punto è quasi ora di una sosta ufficiale con caffè e brioches. La prossima metà è quella della Piana di Marcesina, usciamo quindi dalla provincia di Vicenza ed entriamo in quella di Trento. Durante la corsa avviso Ginevra: "Tra 4 km siamo arrivati!" "Si OK, ma dipende da che tipo di km dobbiamo fare!!!" e così scoppio dal ridere dentro al casco. Una fantastica e facile strada sterrata ci porta quasi fino al rifugio, ma ancora prima dobbiamo fermarci, Tommy deve fare pipì, ne approfittiamo per qualche foto.

L’allegra brigata

La nostra guida: Hank con Matteo!

Arrivati presso l’albergo Marcesina (chiuso) proviamo un rifugio vicino, ma purtroppo è in fase di radicale ristrutturazione ed è chiuso anch’esso. Torniamo indietro e dirigiamo verso Enego.

Il rifugio in ristrutturazione

MONTE LISSER
Un altro po’ di km per arrivare al Lisser, rifugio meta di sciatori e turisti… Stanchi e sempre più affamati ci fermiamo lo stesso per ammirare il panorama del Grappa (correggetemi se non sbaglio).
Il gruppetto

SOSTA E RIENTRO
Arrivati al rifugio Lisser, una stufa caldissima ci offre tutto il suo calore. The, cioccolato, cappuccino e altri snack per tutti… gentilmente offerti da Giorgio! Chiacchere e commenti, Matteo e Tommy sono alle stelle, strafelici di essere in moto e probabilmente già pronti a raccontare tutto ai loro compagni di scuola.

Con un po’ di malumore siamo costretti a rientrare, la famiglia ci attende!

Una breve sosta di rifornimento.

Da qui percorriamo tutto asfalto fino ad Asiago, poi giù dall’altopiano grazie alla strada che porta direttamente a Calvene. Io arrivo attardato rispetto agli altri, ho un ritmo un po’ più blando, il mio passeggero non sta benissimo, la stanchezza si fa sentire.

Saluti e ringraziamenti… giornata meravigliosa, per un totale al rientro di oltre 180 km!

martedì 6 novembre 2007

Halloween Enduro Race Monselice (PD) 01/11/2007

Anche quest’anno il primo di Novembre mi dirigo a Monselice, mia città natale, per visitare la città durante l’annuale "Fiera dei santi".

Mi prendo ovviamente un’oretta libera per andare in località Vanzo a vedere un po’ di enduro organizzato dal motoclub Monselice presso la pista di motocross. Nonostante il fantastico sole e una temperatura primaverile questa Halloween enduro race è troppo lontana da casa e 70 km di asfalto non avevo proprio voglia di farli!

Un bel circuito, che a vedere comprende dei passaggi piuttosto insidiosi e lenti e una zona molto più veloce, il tutto condito con qualche salto qua e là sfruttando alcuni tratti della pista di motocross!

Qui una foto di un passaggio lento.

Verso le 12 mi dicono che gli iscritti sono già 170, bel numero, difatti i box sono belli pieni. Vedo la moto di Luigi ancora sul carrello, una bellissima XR 400 rossa, peccato che non riesca a trovare il padrone, così lascio un messaggio sul parabrezza.

Qui l’attesa per l’inizio del giro cronometrato... bel assembramento!

lunedì 5 novembre 2007

Calvene off-road 21/10/07

Dopo una settimana trascorsa a pensare all’uscita del sabato precedente (quella verso Asiago), mi ritrovo con uno strano "prurito" e un nervoso addosso che non mi da tregua (dovuto anche al lavoro). Così alle 14.00, senza pensarci, decido di farmi un giro. - Niente di eccezionale, ma almeno mi sfogo -. Mi vesto come al solito, solo che sostituisco i panta da off con dei comunissimi jeans (con tutte le protezioni del caso però).

Non ho una metà precisa, Asiago è troppo lontano e sono già le 14. Decido di buttarmi alla ricerca di qualche sentiero che mi porti in quota!




Il solito "pieno" e mi infilo nel vecchio Astico. Questa volta lo percorro un po’ sull’argine e un po’ nel suo alveo! Arrivo fino a Lugo, tento un nuovo sentiero ma mi ritrovo in una corte e devo tornare indietro… - Poco male ora so che non c’è uscita! –

Un paio di km di asfalto fino a Calvene, poi, memore dell’uscita con Hank, cerco una via dirigendomi verso la località Mare. Sono più i minuti che mi fermo a controllare la mappa e a far foto che quelli che corro, ma così mi "costruisco una via per salire"… quella di Hank non la ricordo proprio.

Il sentiero che percorro inizialmente è all’interno di un vigneto, facile, ma sbuco vicino ad una casa, e nell’aia c’è un signore anziano in carrozzella: non mi sembra il caso di proseguire. Torno indietro – Ci sarà un passaggio alternativo, lo so che Hank a volte fa così, si guarda attorno e si infila…- e nel mentre giro tra gli ulivi piano piano… - Eccolo! - Non è segnato nella mappa e neanche poi tanto per terra, l’erba è alta ma il salitone è alla mia portata e così vado. Poco sopra mi ritrovo su un "terrazzo", agile anche per un trattorino. Proseguo fino ad arrivare alla strada, ora sono nella zona di Volpente e poi via verso Roveri.

S. PIETRO MARE
Proseguo su una stradina che sale verso la chiesetta di S.Pietro, un numero considerevole di cacciatori e ciclisti di MTB si aggirano da queste parti. Qui prendo un sentiero per aggirare la collina, ma mi ritrovo in un punto troppo difficile anche se la foto non mostra chissà che cosa, ma alle mie spalle…

Torno indietro e mi fermo per una sosta… non sono sicuro di trovarmi dove il mio senso dell’orientamento mi dice, così chiedo info a dei locali che confermano invece la mia posizione! Mi è sempre piaciuto da giovane la disciplina dell’Orientering, partecipando anche ad alcune gare piazzandomi sempre in ottime posizioni.

Proseguo quindi verso la chiesetta, ma il suo sentiero è chiuso e così giro su questa collinetta per un po’, scovando altri passaggi molto belli, e scatto alcune foto. Il tempo che si perde in questi casi è veramente tanto, - Ma poi è bello rivedere le immagini -. Mi infilo in vari sentieri e a questo punto credo di aver visto tutto, ritrovandomi alla fine nello stesso punto in cui avevo chiesto informazioni.

I BERNARDI
Il sentiero MTB prosegue verso i Bernardi, molto scorrevole, largo abbastanza per transitare anche con una vettura. La mia andatura sorniona/turistica, e grazie ad una moto completamente originale anche nello scarico, mi permette di passare "inosservato", senza vedere persone che inveiscono su di me, anzi mi salutano! Faccio un po’ di asfalto e mi dirigo verso Valle di Sopra, luoghi fino ad ora a me sconosciuti! Incredibili i paesini che si trovano!

LA SCAGLIARA
Visto il tempo che mi rimaneva decido di intraprendere un sentiero più lungo che mi permette di cambiare totalmente zona, passando su un altro crinale: torno indietro percorrendo un po’ di asfalto!

Questo sentiero, di circa 3 km, mi porterà più in alto, vicino a Monte, per scendere poi in piazza a Calvene. Sulla mappa è indicato come una carrareccia, quindi fattibile tranquillamente - Penso! -. Niente di più sbagliato…

Parto tranquillo, seconda-terza, la pendenza è appena accennata, sulla destra un fuoristrada parcheggiato. Il fondo è ricoperto interamente di pietre e scaglie delle dimensioni di una mano – ok, queste non si smuovono neanche se passa un caterpillar – così do più gas e al contrario di quello che pensavo, mi trovo subito di traverso…

La pendenza aumenta, le Dunlop soccombono, passo in seconda. Il 600 pompa che è una meraviglia, sentirlo ai bassi è una goduria. Esco da una curva, salitone dritto –Ce la faccio, si si dai!- La gomma scava, ma ho ancora una buona velocità. L’istantanea presa su una pietra conficcata nel terreno, mi fa fare un salto in avanti: scarto a dx, gas chiuso, mi ritrovo a filo delle piante, riprendo il centro del sentiero, il posteriore è di traverso, velocità quasi azzerata, do gas - Qui slitta tutto accidenti – prima-, ma ormai sono quasi fermo. Appoggio la moto a terra e balzo fuori dal sentiero. Spengo tutto.
Rialzo il purosangue, a fatica lo porto fuori dal sentiero e lo parcheggio. – Bella storia! - Faccio una foto, peccato che la pendenza non si intuisca! Così termina questa salita.

Nonostante abbia ancora tempo decido di tornare indietro, voglio terminare la stagione con quella voglia di OFF ancora accesa e non completamente appagato! - Di sicuro alla prossima uscita si passa di qua! -