lunedì 19 novembre 2007

Enduro per famiglie - Enego 04/11/2007

QUATTRO GIORNI DI FERIE
Grazie al ponte di Ognissanti quest’anno mi sono fatto quattro giorni consecutivi di ferie, quale migliore occasione per fare un po’ di off.

Un SMS per offrire la mia disponibilità ad Hank e lui mi chiama dicendomi: "Avevamo pensato di fare qualcosa di diverso. Io esco con il 750 e porto mio figlio, poi esce Juha e porta anche lui suo figlio di 10 anni. Potremmo partire verso le 8.00 e andare verso il Broccon." "OK, mi va benissimo".

ENDURO PER FAMIGLIE
Come da informazioni ricevute so che ci saranno parecchi km di asfalto e sicuramente i percorsi sterrati saranno facili, dato che si viaggia con "zavorra", così mi ritrovo indeciso se tenere le gomme hard oppure sostituirle con le Avon più stradali. La genialata invece non è stato cambiare le gomme, ma tenere le stesse per portare anch’io una zavorra ed avere il massimo sotto l’aspetto dell’aderenza: mia figlia ha solo 6 anni e non mi sembre il caso… così chiedo a Ginevra se vuole venire! Incredulo mi risponde di SI: evento UNICO, mia moglie con me su strade bianche, non ci potevo credere! –Portarla sarà sicuramente impegantivo, ma almeno si rende conto dei posti che vedo e di cosa sia l’off road che a volte provo a descriverle sommariamente grazie a qualche foto-.

PARTENZA
Il sabato sera preparo tutto: giubbotti, caschi, stivali, guanti invernali, calze, fazzoletti, zaino, alcuni ricambi e quant’altro per proteggersi dal freddo data la meta proposta!

Partenza alle 8.00, ritrovo ai piedi del Costo alle 8.20, strada conosciutissima dai motociclisti che permette di raggiungere l’altopiano di Asiago. Nei primi 20 km mi accorgo si aver azzeccato in pieno l’abbigliamento e fortunatamente non soffro neanche un po’ di freddo! –La giornata inizia bene-.

AL ritrovo non c’è nessuno, arriviamo per primi io e Ginevra. – Caspita saranno mica già partiti! No no, Hank mi avrebbe avvisato!- Mi avvicino alla strada, in lontananza vedo dei fari e subito sento quel rumore inconfondibile che solo le ruote tassellate fanno girando sull’asfalto!

IL GRUPPO
Su Yamaha TTR 600 Juha con suo figlio di 10 anni Tommy.
Su Cagiva Elefant 750 Hank e Matteo, 12 anni.
Poi Giorgio da solo su Suzuki DR 650 che moto! Raffreddata ad olio, avviamento a pedale, mi ricorda la Djebel che guidavo anni fa e con la quale ho imparato ad accendere un 600 senza avviamento elettrico.
In ultima io e Ginevra, su XR 600.

LA PRIMA STERRATA
Risalito il Costo, entriamo subito su una strada sterrata parallela, percorrendo quelli che sono per Ginevra i primi metri di off road! La stradina è parecchio accidentata e non me la ricordavo così, pensavo ad un "battesimo" un po’ più facile, ma non si può avere tutto. Procedo e mi sento gridare: "Ehi ma la moto non mi sembra molto stabile!" impegnato come sono cercando di tenere il passo le rispondo sempre gridando "Stabilissima!".

Capisco quindi che per lei seduta dietro e senza un reale appiglio sarà dura, le chiedo quindi se vuole tornare indietro, ma mi dice di proseguire. Per agevolarla cercherò per tutto il giro di restare in fondo al gruppo, con una andatura moderata evitando il più possibile buche, derapate, inutili colpi e frenando sempre con il solo posteriore, per non farla pendere in avanti!

Dopo i primi chilometri ci ritroviamo al bar Alpino, poi puntiamo verso Cesuna su una sterrata in leggera discesa e ci fermiamo per una sosta! La temperatura è buona e sembra che nessuna soffra il freddo più del necessario, i ragazzini sono dei colossi e la mia Ginevra è un mito!

Da sx Ginevra, Hank al telefono, Matteo seduto dietro, Giorgio e Juha a dx! Un po’ nascosto il piccolo Tommy.

ASIAGO - GALLIO
Arriviamo ad Asiago, un po’ di asfalto e dirigiamo verso Gallio per un’altra sterrata. La presenza dei cacciatori è normale oltre ad alcuni podisti e uno strano skater, che indossava dei pattini in linea con sole 2 rotelle ma di grandi dimensioni… direi circa 100mm di diametro da usarsi sulla terra! Lì avevo visti qualche anno fa in vendita nei negozi specializzati, ma non credo abbiano riscosso grande successo.

Un timido sole ci accompagna e ci fermiano per una breve sosta. Paesaggio fantastico.
Io e Ginevra, con i miei guanti rigorosamente appoggiati vicino alla marmitta!

Panorama.
GALLIO
A pochi passi da Gallio percorriamo un piccolo sentiero (il più difficile di tutto il giro direi) largo poco più di un metro e delimitato da un filo spinato. Difficile non tanto per il filo, ma per le tracce presenti che ti obbligavano a restare dentro il binario: facile se in sella ci sei solo tu, ma se ti porti dietro altri … hem!!! 40 e passa kg di zavorra sono tutta un’altra cosa.

Panorama di Gallio (per chi lo riconosce si vede pure il trampolino di sci!)
LA PIANA DI MARCESINA
A questo punto è quasi ora di una sosta ufficiale con caffè e brioches. La prossima metà è quella della Piana di Marcesina, usciamo quindi dalla provincia di Vicenza ed entriamo in quella di Trento. Durante la corsa avviso Ginevra: "Tra 4 km siamo arrivati!" "Si OK, ma dipende da che tipo di km dobbiamo fare!!!" e così scoppio dal ridere dentro al casco. Una fantastica e facile strada sterrata ci porta quasi fino al rifugio, ma ancora prima dobbiamo fermarci, Tommy deve fare pipì, ne approfittiamo per qualche foto.

L’allegra brigata

La nostra guida: Hank con Matteo!

Arrivati presso l’albergo Marcesina (chiuso) proviamo un rifugio vicino, ma purtroppo è in fase di radicale ristrutturazione ed è chiuso anch’esso. Torniamo indietro e dirigiamo verso Enego.

Il rifugio in ristrutturazione

MONTE LISSER
Un altro po’ di km per arrivare al Lisser, rifugio meta di sciatori e turisti… Stanchi e sempre più affamati ci fermiamo lo stesso per ammirare il panorama del Grappa (correggetemi se non sbaglio).
Il gruppetto

SOSTA E RIENTRO
Arrivati al rifugio Lisser, una stufa caldissima ci offre tutto il suo calore. The, cioccolato, cappuccino e altri snack per tutti… gentilmente offerti da Giorgio! Chiacchere e commenti, Matteo e Tommy sono alle stelle, strafelici di essere in moto e probabilmente già pronti a raccontare tutto ai loro compagni di scuola.

Con un po’ di malumore siamo costretti a rientrare, la famiglia ci attende!

Una breve sosta di rifornimento.

Da qui percorriamo tutto asfalto fino ad Asiago, poi giù dall’altopiano grazie alla strada che porta direttamente a Calvene. Io arrivo attardato rispetto agli altri, ho un ritmo un po’ più blando, il mio passeggero non sta benissimo, la stanchezza si fa sentire.

Saluti e ringraziamenti… giornata meravigliosa, per un totale al rientro di oltre 180 km!

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